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disegno

instabilità

Ho concepito queste piccole opere per due progetti con tematiche e vincoli sulle dimensione specifici. “L’instabilità della forma” è un disegno realizzata per il progetto Transfusioni #20.02.2020, dedicato al lavoro dell’architetto Costantino Dardi. Nel disegno sono raffigurati 4 solidi platonici (cubo, sfera, piramide e cilindro) realizzati con acqua ghiacciata. Nell’opera si è voluto indagare, partendo dalle forme predilette da Costantino Dardi, il rapporto tra forma geometrica ed elemento naturalistico, entrambi coinvolti in un dialogo continuo con le variazioni della luce e del tempo. Approfondendo il pensiero dardiniano la mia attenzione si è concentrata particolarmente sull’analisi e sulla considerazione della responsabilità di un intervento architettonico, non più scollegato con ciò che è già presente sul territorio interessato dal progetto. Dardi, infatti basando il suo lavoro sulle composizione semplice e complessa di forme semplici, che facilmente si rintracciano in tutti gli elementi naturalistici, concepisce un progetto che si muove su due posizioni: de-costruire per poi ri-costruire. Inspirandomi a questi concetti, ho scelto l’acqua come elemento naturalistico primordiale, componente essenziale di ogni organismo vivente e fonte di vita, cercando di dare corpo e forma a ciò che è fluido scontrandomi con l’instabilità della forma, in un precario equilibrio tra figurativismo e astrattismo.

“Chimica della fragilità” l'ho realizzato per il progetto Dimensione fragile, dedicato al concetto di fragilità. Ghiaccio e sale elementi cristallizzati che, tuttavia, quando si sfiorano si destrutturano vicendevolmente. Qual è l’elemento più forte e qual è il più fragile? Ognuno lungo il proprio cammino prima o poi si confronta con la propria Fragilità sperimentando lo sgomento, il thauma. Ma è proprio l’intrinseca Fragilità degli elementi che consente ad essi di mutare, fluire e ricombinarsi nei costituenti della vita fino a farsi pensiero e sentimento. In questa antichissima legge possiamo rintracciare la saggezza della Natura che ha fatto della Fragilità la nostra stessa essenza. Non per renderci deboli, ma aperti al cambiamento. Perché la stessa caducità della Vita consentisse il suo ciclo millenario. Prendere coscienza della nostra fragilità esistenziale, piuttosto che indurci ad evitare, ci esorta ad entrare in relazione con l’Altro, confluendo intenzionalmente nel processo di Trasformazione ed integrazione in un’architettura più grande e complessa. 

instability

I conceived these small works for two projects which required specific themes and binding dimensions. "L’instabilità della forma” (Instability of the form) is a drawing created for the Transfusioni #20.02.2020 project, dedicated to the work of the architect Costantino Dardi. The drawing shows 4 platonic solids (cube, sphere, pyramid, and cylinder) made with icy water. The work, starting from Costantino Dardi’s preferred forms, has the intent to investigate the relationship between geometric shape and naturalistic element which are both involved in a continuous dialogue with the variations of light and time. By analysing the Dardinian thought, I focused my attention especially on the analysis and consideration of the responsibility of an architectural intervention that is no longer disconnected from the previous characteristics of the concerned territory. In fact, Dardi’s work is based on the simple and complex composition of basic forms, which are easily found in all naturalistic elements, thereby conceiving a project that moves in two directions: de-construct and re-construct. Inspired by these concepts, I chose water as a primordial naturalistic element, an essential component of all living organisms and source of life, and tried to give body and shape to a fluid element, fighting with the instability of the form, in a precarious balance between figurativism and abstractionism.

"Chimica della fragilità” (Chemistry of fragility) was made it for the Dimension Fragile project, dedicated to the concept of fragility. Ice and salt are crystallized elements which deconstruct when they contact each other. Which of them is the strongest element and which the most fragile? Everyone along the way sooner or later will have to deal with their own fragility by experiencing dismay and thauma. But it is precisely the intrinsic fragility of the elements that allows them to change, flow and recombine in the constituents of life to the point of becoming thought and feeling. In this ancient law we can see the wisdom of Nature which has made Fragility our very essence. Not to make us weak, but open to change. The very transience of Life is the engine of its millennial cycle. The awareness of our existential fragility urges us to establish a relationship with the Other, rather than avoiding it, intentionally merging with the process of Transformation and integration in a larger and more complex architecture. 

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